mercoledì 30 giugno 2010

Usare la Voce


Cari amici di Scriverecanzoni,

questa settimana abbiamo deciso di affrontare un argomento spinoso per molti compositori e autori: il canto! Perchè le canzoni come sapete nascono per essere cantate e saper sfruttare al meglio le doti di una voce verrà apprezzato non solo dai performer che eseguiranno le canzoni ma anche dal pubblico.

 Quando un cantautore ha la fortuna di avere delle buone doti vocali oltre a un’originale vena compositiva direi che tutto fila più o meno liscio, ma capita spesso che compositori davvero bravi e musicisti dal fine senso artistico non riescano ad “intonare” le loro canzoni. Qualcuno obietterà: “Bè non è detto che debbano necessariamente saperlo fare”. Infatti  il compositore e/o l’ autore potranno rivolgersi ad un interprete per dare voce alla loro opera, ma spesso dipendere da un'altra persona per poter far ascoltare le proprie canzoni non è molto pratico. Se un giorno ci fosse uno slot libero durante un concerto e vi fosse data la possibilità di presentare dei pezzi originali, cosa farete, telefonerete al vostro performer per chiedere se può correre al locale? Se incontraste qualcuno che può aiutarvi con la vostra carriera che vi chiede di suonargli uno dei vostri pezzi, direte di no? E comunque se volete far ascoltare le vostre canzoni il più possibile sarà necessario che il performer sia a vostra disposizione molto spesso. Vi assicuro che cantare le vostre canzoni vi risolverà molti problemi, senza escludere la possibilità di farle cantare anche ad un professionista.

Con lo studio e l’impegno, si sa, tutto è possibile! In tanti tra compositori, autori e cantautori ci chiedono se pensiamo sia meglio interpretare personalmente i loro brani o se cercare un performer eccellente. Molti si sentono insicuri nel cantare le proprie canzoni e si trovano ad affrontare numerosi problemi spesso dovuti ad una mancanza di allenamento e coordinazione dei muscoli che intervengono nell’emissione vocale mentre si canta e le domande più frequenti sono queste: 

Può uno stonato imparare a cantare? Può un musicista-compositore cantare le sue canzoni senza rischiare di sembrare inadeguato a causa di una scarsa tecnica vocale?

La risposta è non può. Deve! (O almeno dovrebbe!) Non si fanno miracoli, così come per gli altri strumenti, anche con la voce ci vuole pazienza e costanza. Quasi sempre le difficoltà sono dovute a problemi di tecnica vocale e non ad una scarsa musicalità. Con un buon allenamento chiunque sarà capace di raggiungere risultati soddisfacenti. Per un musicista intonato ma privo di tecnica vocale il lavoro si può semplificare ai fini dell’esecuzione dei propri brani almeno nell’immediato.

Abbiamo visto che è auspicabile che il compositore o l’autore del testo decidano di cantare la loro canzone pur non avendo grandi competenze o esperienza nel canto.   Si rende dunque fondamentale una minima conoscenza dello strumento vocale non solo per poter “intonare” la propria canzone ma anche e soprattutto per renderla cantabile a priori. Ciò significa che quando un musicista compone una melodia, pur non essendo un cantante, dovrebbe sempre tenere a mente il fatto che questa dovrà essere cantata. Purtroppo non è così scontato come sembra, molti compositori vanno alla ricerca di melodie complicate disdegnando motivi che risultano troppo “orecchiabili” quindi meno sofisticati, sacrifcando il carattere spontaneo che ogni buona melodia dovrebbe avere alla ricerca di una melodia più “intellettuale”. 

Nel libro "ScriviTi Una Canzone", Simone ha dedicato un capitolo all'abbellimento della melodia, un procedimento che può rendere originali le nostre composizioni senza necessariamente rinunciare alla musicalità. Infatti esistono canzoni dalle melodie complicate, raffinate e articolate eppure bellissime, nonostante la loro complessità, e anche orecchiabili. Non esiste un grado assoluto di complessità o semplicità melodica da rispettare però ricercare a tutti i costi un effetto strabiliante a scapito dell’immediatezza melodica non è così geniale come può sembrare. 

Tra gli errori principali che i compositori compiono nello scrivere per la voce è l'uso eccessivo di salti (l'uso di una sequenza di due note lontane tra loro es. DO - LA) o l'uso di salti difficili o impossibili da intonare (come quelli di settima o superiori all'ottava). Le melodie più semplici e spontanee procedono passo dopo passo, usando gradi della scala vicini tra loro. Gli intervalli sono uno degli elementi che da carattere alla melodia, quindi sono necessari praticamente in ogni melodia che si rispetti, ma vanno usati con intelligenza e soprattutto   aiutandoci con la nostra voce, che ci dirà se stiamo scrivendo qualcosa che il pubblico riuscirà a cantare a squarciagola ad un concerto o no. Come vedi è estremamente importante che il compositore canti la melodia mentre la compone. 

Una melodia semplice con qualche salto ampio destinato agli acuti è quella che funziona meglio nel pop. 

Un compositore durante il processo di composizione di una melodia dovrebbe tenere in considerazione i seguenti problemi:

Quanti salti contiene la melodia? Intervalli troppo ampi possono rendere la melodia difficile se non impossbile da cantare.


Il cantante ha abbastanza tempo per respirare tra una frase e l’altra? O la frase è talmente lunga da non consentire al cantante di appoggiarsi sulle pause per respirare? Il fattore respiarazione è forse l’aspetto più importante da tenere in considerazione quando si scrive una melodia per voce poichè a differenza del piano o della chitarra, qui le pause sono più che mai indispensabili, vitali!!!


Il range vocale della canzone è troppo esteso? Ossia la canzone richiede un’estensione vocale eccessiva? E ci sono cambi di registro e altezza troppo veloci tra una sezione e l’altra della canzone (tra strofa e ritornello per esempio)?



Per range vocale s’intende indicare tutte le note che un cantante è in grado di riprodurre dalla più grave alla più acuta. Ogni cantante ha la propria estensione. L’estensione vocale media di un cantante pop da usare come riferimento è la seguente:


Queste indicazioni possono rivelarsi preziose per un compositore specie se alle prime armi. Se un compositore scrive per se stesso nel caso di un cantautore per esempio, gli sarà sufficiente conoscere il proprio mezzo vocale. Ognuno di noi sa cosa e come preferisce cantare, fino a che punto la nosra voce può spingersie quindi costuiremo una melodia in base alle nostre esigenze e potenzialità. Ma poniamo che un cantante richieda ad un compositore di scrivere per lui una melodia per un brano originale. La prima cosa che il compositore dovrà fare è informarsi su che tipo di canzone dovrà comporre, sul genere che il cantante preferisce, se esiste già un testo per la melodia in modo da rispettare la coerenza tra testo e musica, e infine il compositore dovrà chiedere al cantante l’estensione della sua voce dalla nota più grave a quella più acuta che riesce a fare. E non solo, dovrà inoltre informarsi in che tipo di registro il cantante preferisce cantare in modo da spostare la melodia più in alto o più in basso rispetto al range e al registro o ai registri vocali che normalmente il cantante usa. Va da sè che la conoscenza di questi, che sono aspetti propri del canto e dello strumento vocale, diventa indispensabile per il compositore.  

Abbiamo già spiegato cosa s’intende per range vocale quindi non ci resta che spiegare brevemente che s’intende per registro.

Il registro vocale è la gamma di note che un cantante può produrre mantenendo lo stesso timbro (la stessa qualità vocale) e usando la stessa posizione dei muscoli della laringe. Alcuni cantanti hanno hanno una pasta vocale omogenea senza significativi cambi di registro mentre altri hanno qualità timbriche diverse in ogni registro, specie se possiedono un’estensione molto ampia.

I registri possono essere paragonati alle marce di una macchina, dove la prima corrisponde al registro più basso. Mentre si sale in alto con la voce si arriverà ad un punto in cui sarà necessario cambiare marcia (quindi registro) per continuare ad andare avanti in modo fluido. Il cambio di registro richiede un assestamento muscolare di volta in volta. Il punto della voce in cui siamo costretti per così dire a cambiare marcia o registro si chiama punto di rottura o passaggio e richiede, affinchè sia fluido e senza inceppamenti, coordinazione muscolare e tanta pratica.

Quanti registri esistono?

I registri vocali sono tre: registro basso (voce di petto), registro alto (voce di testa) e registro medio che è una voce a metà tra quella di petto e quella di testa. A questi tre reigistri si aggiunge un registro ancora più alto chiamato falsetto (da non confondere con la qualità falsetto).

Ci sono cantanti che riescono a passare con faciltà da un registro all’altro, pensate a Mika l’istrionico cantante reso celebre dalla sua Grace kelly. In questa canzone, Mika riesce a passare da un registro all’altra con grande disinvoltura sottolineando la profonda diversità timbrica dei suoi registri da quello di petto al falsetto. Altri artisti preferiscono mantenere lo stesso registro per tutta la durata di una canzone perchè magari si tratta di una canzone poco estesa pensiamo alla voce profonda di DeAndrè.

Detto questo possiamo affermare che il segreto per scrivere una buona canzone è prima di tutto scrivere una canzone cantabile e per farlo ogni compositore dovrebbe cantare o semplicemente essere in grado d’intonare la propria canzone.

Abbiamo un esempio vivente qui a Scriverecanzoni di come impegno, tenacia e il sapersi mettere in gioco possano portare a risultati soddisfacenti in breve tempo. Simone, di cui tutti apprezziamo l’abilità di esecutore in quanto chitarrista e le sue doti di compositore-autore-arrangiatore, mi di continuo di dargli consigli sul canto, in previsione della registrazione del suo nuovo EP (che potrete ascoltare sul sito dalla prossima settimana). Simone questa volta ha deciso di non affidare l’interpretazione dei suoi brani a qualcun altro ma preferisce cantarle da sè. Così negli ultimi mesi abbiamo affrontato i problemi più evidenti riguardanti l’esecuzione delle sue canzoni. Partendo da una buona intonazione  i problemi che doveva affrontare riguardavano: l’uso delle dinamiche, il controllo sull’emissione, la monotonia del timbro, l’incapacità di utilizzare diverse qualità vocali, la poca coordinazione muscolare e dunque la difficoltà di usare diversi registri all’interno della stessa canzone, la difficoltà di rendere fluidi punti di “passaggio” tra un registro e l’altro. Vista così poteva sembrare una situazione disperata eppure grazie ad alcuni esercizi e consigli Simone è riuscito in alcuni mesi a cantare le sue canzoni in modo soddisfacente, rispettando lo stile delle sue composizioni ed è ciò che conta. 

Come vi ho detto le ascolterete con la prossima newsletter!

Vi saluto ricordandovi che si avvicina l'uscita di "ScriviTi Una Canzone" (stiamo facendo tardi! Vogliamo scriverci tante cose e soprattutto far si che ne possano trarre vantaggio i musicisti esperti ma anche coloro che hanno cominciato da poco o semplicemente non conoscono il linguaggio tecnico.)

Ringrazio tutti quelli che hanno risposto alla newsletter scorsa, scusate se non abbiamo potuto rispondere a tutti ma eravate tanti! Complimenti ai tre che hanno vinto una copia gratis di "ScriviTi una Canzone".

ciao ragazzi a presto,

Giovanna Bussandri

scriverecanzoni@libero.it


lunedì 21 giugno 2010

10 cose importanti

Giovanna ha pubblicato un piccolo anticipo del libro che sta per uscire, "ScriviTi una Canzone"...
Nella miniguida ci sono alcune riflessioni su cosa può aiutarci a migliorare il nostro stile di scrittura a parte lo studio e l'esrcizio; un ascolto consapevole, l'analisi dei pezzi e molto altro ancora..!